La crescita: un percorso verso l'autonomia

Il neonato nasce in una condizione di totale dipendenza dalle cure materne e paterne sia per quanto riguarda la sua sopravvivenza fisica che per quella emotiva.
 
Sappiamo infatti che non basta alimentare un bambino per garantirgli la sopravvivenza in quanto anche lo scambio affettivo all’interno della relazione con i suoi caregiver è altrettanto determinante per il suo sviluppo.
 

Ogni bambino matura attraversando delle fasi che lo portano ad una progressiva indipendenza; il suo sviluppo infatti avviene proprio grazie a successive acquisizioni (come, ad esempio, il passaggio dall’allattamento all’alimentazione autonoma, dall’incontinenza al controllo sfinterico,) che avvengono attraverso tappe lente.

 

Accanto a queste vi sono altre acquisizioni riconducibili sempre all’area delle autonomie, come quella del sonno: la possibilità per il bambino di addormentarsi da solo infatti, via via che egli cresce, comporta la capacità di allentare il suo investimento sul mondo esterno, a fronte di un progressivo rafforzarsi dei suoi legami con le persone che si prendono cura di lui.

Questa acquisizione diviene fondamentale perché gli permetterà, in generale, di padroneggiare l’assenza dell’altro imparando a gestire e a “controllare” la separazione potendo attingere alle sue risorse interne.

 

Per il bambino un po’ più grandicello poi crescere significa poter sperimentare, provare e riprovare e spesso questo può comportare un certo grado di fatica e di frustrazione.

 

L’immagine del bambino che prova ad allacciarsi le scarpe, che cerca di chiudersi la giacca da solo o che cerca di vestirsi sono sicuramente molto familiari e spesso, a fronte di questo suo desiderio di sperimentarsi, gli adulti, animati dall’esigenza di risolvere rapidamente le difficoltà, non sempre favoriscono la sua ricerca di autonomia.

Questo può accadere per svariate ragioni tra le quali la fretta che si vive nella quotidianità o il desiderio di poter conservare l’immagine del proprio bambino ancora piccolo e bisognoso del proprio accudimento.


Capita, ad esempio, che, in un’età in cui non sarebbe più necessario, i bambini vengano ancora alimentati dai genitori, oppure non siano in grado di tenersi puliti per cui utilizzino ancora il pannolino: questo talvolta può accadere perché trovare il tempo per favorire i loro passaggi di crescita può risultare impegnativo sia sul piano della realtà che si vive quotidianamente sia su quello emotivo.

 

Ultimamente sono sempre più frequenti le maestre della scuola dell’infanzia che lamentano di avere bambini che, al momento del loro inserimento, non hanno raggiunto quelle autonomie che ci si dovrebbe attendere (controllo degli sfinteri, sviluppo grafo-motorio) e questo inevitabilmente comporta una fatica per loro, ma anche per il bambino che si trova a dover affrontare tanti cambiamenti e tante richieste in un momento in cui è già emotivamente sollecitato da un grande cambiamento quale quello dell’inizio della scuola materna.

 

Affinché un bambino possa sentirsi sostenuto ed adeguatamente incoraggiato a rendersi autonomo è necessario quindi che i genitori conservino nella loro mente i vantaggi che comporta il fatto di crescere e siano fiduciosi che le piccole-grandi esperienze che egli affronta costituiscono le basi per il suo procedere evolutivo.


Quanto è importante che i bambini si sperimentino, facciano fatica, possano sbagliare, possano sporcarsi… in fondo sappiamo che questo li aiuta a crescere e a sviluppare diverse loro capacità!

 

Dott.ssa Laura Sancio

 

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