Il disegno: un ponte di collegamento silenzioso con l'adulto

Molto presto il bambino scopre in modo casuale che può lasciare una traccia di sè, gli basta una superficie liscia ed il proprio dito.

In riva al mare incide una linea sulla sabbia oppure traccia un segno sul vetro appannato o ancora allarga il filo della propria saliva sul seggiolone.

 

Intorno ai tredici mesi il bambino inizia a disegnare un punto, questo piccolo segno è molto importante per lui perchè rappresenta se stesso.

 

Infatti con un punto ci dice che sente di esserci, di essere presente accanto a mamma e papà, ai nonni ed ai fratellini.

 

Nella crescita il bambino acquisisce una buona capacità di fotografare graficamente un oggetto reale, ma preferisce disegnare solo quelle caratteristiche dell'ambiente per lui significative, che lo interessano, lo incuriosiscono o lo emozionano.

Inoltre sul foglio un bambino tenta, ogni giorno che passa, di fissare la sua immaginazione.

 

Il foglio diventa quindi un luogo fidato su cui depositare emozioni, fantasie e pensieri che saranno ben custoditi e lasceranno una traccia che potrà essere colta dalle persone che gli sono care.

Disegnare o lasciare dei segni, anche quelli all'apparenza senza senso, permette ad ogni bambino di comunicare qualcosa di sè attraverso un'immagine, un’immagine che arriva prima delle parole che egli potrebbe usare ma che non pronuncia, o che non è ancora in grado di emettere.

 

L’attività grafica, sin dai suoi esordi, rappresenta un ponte di collegamento silenzioso fra il bimbo e i suoi genitori.

Il tempo trascorso insieme e la condivisione di quanto prodotto dal bambino diventa uno spazio da usare per conoscersi e rendere più saldo e importante l'amore e il legame che unisce genitore e figlio.

 

Ma anche i disegni fatti a scuola possono essere un utile strumento di lavoro per aiutare i bambini a trasformare le loro rappresentazioni grafiche in parole, in piccolo narrazioni di ciò che hanno ascoltato o di ciò che provano.

 

In particolare le paure, le fantasie ed i desideri, che accompagnano la crescita, possono trovare un luogo in cui prendere forma e la presenza di una persona, che tempestivamente si occupi di accoglierli nella sua mente, può renderli più comprensibili al bambino stesso.

 

Dott.ssa Sabrina Di Fulvio

 

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