Come aiutare il bambino ad affrontare l'assenza di una persona cara

Gli adulti tendendono a proteggere i bambini da tutto ciò che ha a che fare con separazioni e perdite improvvise attraverso il silenzio e l’evitamento. Spesso però i bambini riescono a intuire quello che l’adulto crede di poter nascondere. Per un bambino piccolo l’assenza di una persona cara, che può accadere nell'esperienza di lutto, ma anche di allontanamenti imprevisti che sono per lui inspiegabili (ad esempio baby sitter che se ne vanno, familiari che affrontano ricoveri prolungati, malattie...) genera un'enorme sofferenza. E’ importante che i genitori  e gli adulti accompagnino i bambini nella comprensione e nell’accettazione degli eventi di perdita. 

Se l’ambiente familiare tace rispetto a queste situazioni il piccolo non sentirà di poter esprimere le proprie emozioni, i propri pensieri, i dubbi e le fantasie che ruotano attorno ad un evento per lui così drammatico.

 

I bambini piccolissimi percepiscono la morte o l’assenza di una persona cara?

Quando il bambino è molto piccolo si tende a pensare che non percepisca la perdita di una persona per lui importante (genitori, nonni, babysitter, fratelli, zii, in generale chi si prende cura di lui), al contrario  avvertendone l'assenza sente di aver perso una persona che lo aiutava a soddisfare i suoi bisogni relazionali e fisiologici, non ritrova più quel corpo, quell’abbraccio, quella voce e quell’odore così unici e familiari, che gli davano determinate sensazioni e un senso di sicurezza.

Per un bimbo non trovare più quella persona potrebbe assomigliare al crollo del mondo, all’estrema solitudine, potrebbe cercare un sostituto ma questo non significa che la perdita sia superata. 

Spesso il piccolo non riesce a comunicare con le parole e con il corpo il dolore in quanto la sua mente è in fase di sviluppo, incapace di vivere e di contenere un’esperienza così poco pensabile. Tutto ciò porta ad un bisogno di negare la perdita per non sentirsi desolato e solo, la negazione di queste emozioni può in futuro condurre ad una superficialità o all’indifferenza per gli altri sentimenti. 

 

Cosa può fare un genitore o un adulto?

Gli adulti empaticamente vicini al bambino possono spiegare e tradurre in parole quanto sta succedendo anche se si trovano di fronte ad un bambino molto piccolo che non sa ancora parlare. Una voce calda e un abbraccio accogliente potranno consentire al bambino di sentirsi compreso e protetto.

Tutti abbiamo osservato quanto un neonato possa calmarsi se l’adulto che si occupa di lui gli parla dolcemente descrivendo la situazione, comprendendo il suo stato d’animo e i suoi bisogni.  

Quando il bambino è più grande, con il progressivo sviluppo del linguaggio e della mente, diventa possibile per i genitori parlare della morte con un linguaggio semplice e delicato secondo modalità affini al proprio modo di pensare e di credere creando un ambiente di ascolto e apertura ai pensieri, alle domande, alle emozioni, alle idee e fantasie suscitate da questo triste evento.

L’adulto è in grado di parlare e di ascoltare se non è  subissato dai propri sentimenti. In una famiglia colpita da un lutto talvolta anche gli adulti sono immersi nel loro dolore, che deve poter essere espresso e di cui ci si deve prendere cura altrimenti non si possono affrontare e sostenere anche le emozioni dei bambini. Quando si sente che il carico emotivo è insostenibile può essere utile un aiuto psicoterapeutico per affrontare un buon processo di elaborazione del lutto.

Farsi aiutare da uno specialista nell’affrontare il proprio dolore per riuscire a parlarne con i i figli è un modo per trasmettere loro il messaggio di speranza che la sofferenza non annienta e che si possono condividere emozioni ed esperienze per mantenere vivo dentro di sè il ricordo di chi non c’è più. 

Inoltre, dobbiamo considerare il lutto come un processo che si vive nel tempo e si ri-affronta nel corso delle varie fasi della crescita e della vita, ciò significa che non basterà parlarne una sola volta per esaurire i dubbi e le domande che si modificheranno a seconda delle esperienze e dell’età.

 

Anche i libri ci possono aiutare a dialogare co i bambini, Laura libraia di Padova ce ne parla nell'articolo "Con i libri si può parlare dell'assenza e della morte".

 

Dott.ssa Alessandra Malaman 

 

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