Leggiamo insieme: Piccolo Elefante Cresce
Maurizio ed Elena della libreria Pel di Carota di Padova hanno recensito per il Progetto Nutri-Menti un bellissimo libro che utilizzando illustrazioni e teneri diloghi descrive ciò che avviene nella relazione alimentare tra una mamma e un cucciolo che sta crescendo, dove entrambi si preparano al distacco.
Piccolo Elefante Cresce di Seysle Joslin, illustrazioni di Leonard Weisgard, traduzione di Carla Ghisalberti, 2014 Orecchio Acerbo.
Pubblicato per la prima volta nel 1960 in America con il titolo Brave Baby Elephant, questo albo elegante e meravigliosamente illustrato ci racconta di forti e contrastanti emozioni, spesso vissute ed elaborate dal protagonista attraverso il cibo.
Cibo vissuto come grande atto d’ amore, perché lo ha preparato la mamma, per lui, in un momento importante della vita.
Piccolo Elefante infatti sta per vivere la notte della sua grande avventura. Sta per andarsene per conto suo e poco importa se quel per conto suo significa raggiungere da solo la propria camera e dormire nel proprio letto.
E’ una conquista che lo farà sentire grande e coraggioso, ma è allo stesso tempo un nuovo e significativo momento di separazione dalla sua mamma e il suo papà.
Il cibo è una forma di accudimento, un’esperienza transizionale positiva che lo aiuta ad attraversare lo spazio fisico ed emotivo che lo separa dalla sua famiglia e lo accompagna in uno spazio altro, tutto suo.
“Mamma Elefante” disse “visto che è notte e che io sto per andarmene per conto mio, penso che dovrei avere qualcosa in più da mangiare. Non ti pare?”
“Oh, sì, sono molto d’accordo” rispose Mamma Elefante, e diede a Piccolo Elefante altro purè di patate, altri fagiolini e un’altra pagnotta.
E lui mangiò tutto in un attimo, come farebbe ogni piccolo elefante.
“Mamma Elefante (…) mi sto chiedendo se, chissà…potrei avere un po’ di dolce per piacere?” Disse Piccolo Elefante, che era un piccolo elefante sempre educato ma lo dimostrava soprattutto quando si trattava di dolci.
“Sì potresti” disse Mamma Elefante “e, dato che è la prima volta che vai per conto tuo, tutto solo, ho preparato per te un dolce speciale chiamato Dolce Piccolo Elefante.”
Con quanta tenerezza la mamma lo incoraggia, gli infonde sicurezza e attraverso le sue parole e le sue attenzioni lo accompagna nel faticoso percorso di conquista dell’autonomia.
Il cucciolo quindi si prepara e prima di salutare mamma, papà e nonni che chiacchierano nel salotto, prende con sé una spada, l’orso, la lanterna e indossa la pelliccia di Zio Elefante, il cilindro del nonno e gli stivali di papà…ma tutto questo non basta e torna dalla mamma con una nuova richiesta:
“Io credo di aver bisogno di un po’ di cibo, Mamma Elefante.” Mamma Elefante sventolò le sue grandi orecchie. “Cosa?” disse. “Ma hai appena finito di cenare. Due porzioni di tutto e, in più un’intera torta bianca e rosa con le ciliegie” Piccolo Elefante scosse la testa.
“Verissimo” rispose “ma io sto pensando al dopo. Magari potrebbe venirmi fame, una volta che me ne sono andato. Non credi che sia possibile? “Credo che tutto sia possibile quando si tratta di un piccolo elefante” disse Mamma Elefante. “Qui c’è un thermos di latte e qui un tovagliolo pieno di biscotti. Ti metto tutto in questo cestino.”
“Grazie Mamma Elefante.”
“Non c’è di che!”
“Tu sei una buona mamma elefante” disse Piccolo Elefante.
In questi dialoghi dolci e garbati si rinforza la relazione affettuosa mamma-cucciolo. Piccolo Elefante non si sentirà solo perché sta portando con sé tutto ciò che gli serve; la sua mamma continuerà ad essere con lui anche nel momento in cui, finalmente a letto, prima di dormire, Piccolo Elefante attingerà latte e biscotti dal cestino speciale che lei ha preparato per lui.