Caro disegno, ti regalo un mio segreto!

A proposito del Disegno siamo arrivati all’ultimo appuntamento dedicato.

Noi abbiamo deciso di concludere qui questo piccolo viaggio tematico ma siamo pronti ad accogliere, in futuro, le vostre richieste di approfondimento o semplici curiosità che questo argomento può suscitare.     

 

Possiamo sempre apprendere dall’esperienza che facciamo stando insieme ai bambini. Ma cosa impariamo da loro? Cosa accade quando ci sediamo accanto ad un bambino intento a disegnare? Se ci pensiamo bene possiamo cogliere molte delle sue emozioni e sfiorare anche quelle piccole o grandi paure che restano inespresse oppure mascherate dai capricci durante il giorno.  

 

Abbiamo visto che disegnare permette al bambino di esprimersi attraverso il tratto, che diventa carico di affetto, cioè di emozioni, sentimenti e sensazioni corporee a cui è molto importante dare un nome. E’ proprio in questi primi disegni, intorno ai tre, quattro e cinque anni, che i piccoli utilizzano la loro energia per tracciare sulla carta i legami affettivi che hanno costruito in questi primi anni di vita.

 

Molto spesso i piccoli amano fare il disegno della famiglia, in cui ci mostrano i genitori, i fratelli e persino il cagnolino o il gattino di casa. Intorno ai quattro o cinque anni il bambino si disegna vicino alla mamma ed al papà, preferibilmente nel mezzo così da sentirsi protetto da entrambi. Se nel nucleo familiare ci sono due o più fratelli sarà interessante vedere in che ordine vengono posizionati e perché. E’ sempre molto importante offrire al piccolo l’opportunità di parlare del suo disegno e degli elementi che lo caratterizzano.

 

La presenza costante della mamma e del papà è qualcosa, che chiamiamo “centralità dei genitori” che lo aiuta a sentirsi parte integrante e membro fondamentale della famiglia, costantemente amato nella crescita e sufficientemente e sicuro di sé. 

Questo senso di continuità fa entrare il bambino nel senso della sua storia, proprio la sua, quella che può cogliere attraverso tutto il lavoro fatto al fianco delle persone che lo guidano nella quotidianità della famiglia, e a scuola.

Mentre disegna il bambino si appropria dunque della propria identità, diventando progressivamente capace di passare dall’immagine alla parola.

 

Quanta meraviglia nell’osservare i nostri bambini disegnare! E quanto siamo felici, oppure, a volte perplessi nello scoprire cose nuove o profonde del nostro bambino! In fondo il foglio di carta è un fedele contenitore di messaggi un pò visibili, ma anche inesplorati della mente dei nostri piccoli, di cose che si vanno a depositare e di emozioni che trovano alloggio in un rettangolo bianco e magico che ogni bambino può usare come vuole. 

 

Dott.ssa Sabrina Di Fulvio

 
 

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