Il disegno nei bambini tra i 18 mesi ed i 3 anni

Continuando a parlare del disegno come forma di comunicazione e di conoscenza reciproca fra adulto e bambino ci addentriamo meglio nel loro modo di disegnare, fra i 18 mesi ed i 3 anni.

 

In questa prima fascia di età i colori non hanno una grande rilevanza mentre è molto importante che vi sia un contrasto netto tra i colori dei materiali impiegati (foglio e matita), perchè il piccolo disegnatore deve poter identificare facilmente i segni tracciati.

 

In questa fase avere a disposizione più colori può essere una fonte di distrazione per il piccolo, fortemente attratto dalla voglia di smettere di disegnare per manipolare ed esplorare le matite colorate.

Solo quando i segni assumono un significato, l'uso dei colori diversi può invece aiutare il bambino a dare un'identità al proprio disegno.

 

L'attività del disegnare permette al bambino di sperimentare attivamente dei movimenti che producono degli scarabocchi disordinati attraverso dei movimenti ampi e vigorosi. Questi movimenti sono poco orientati e generano, a loro volta, linee casuali lungo direzioni diverse.

 

Trascorsi circa sei mesi dai primi scarabocchi, il bambino riesce a coordinare meglio l'uso contemporaneo della mano e degli occhi , questo gli permette di controllare maggiormente i suoi movimenti con la matita, seguendo una direzione (orizzontale, verticale o circolare) senza staccare la punta dal foglio e ripetere i segni eseguendo, questa volta, uno scarabocchio controllato.

 

Questo progresso aumenta l'interesse del bambino per il disegno e lo aiuta anche a migliorare la propria capacità di eseguire dei movimenti molto precisi con le sue piccole manine: come quello di abbottonarsi il grembiule scolastico.

 

A circa due anni il bambino ha provato a lungo a disegnare le sue prime linee casuali ed aggrovigliate di scarbocchi e si è costruito un vero e proprio alfabeto grafico pittorico che diventerà la base necessaria per rappresentare le figure più complesse come la persona, la casa.

Questi scarabocchi elementari che vengono tracciati, inizialmente, senza un controllo visivo cominciano ad organizzarsi lungo l'asse verticale ed orizzontale, per diventare , verso i tre anni , dei veri diagrammi cioè delle forme costituite da due o più linee che si intersecano come la croce o dalla linea chiusa del cerchio.

 

I genitori che osservano il proprio figlio impegnarsi così attivamente con carta e matite, vengono spesso colti dal desiderio di proporgli di ricopiare delle figure, magari disegnandole essi stessi in forme semplificate e apparentemente "facilissime", ma a quest'epoca il bambino non è ancora in grado di riconoscere nel proprio disegno la rappresentazione dell'oggetto reale.

 

Solo dopo i tre anni egli si accorgerà che tra i segni tracciati e l'immagine di un oggetto esiste un nesso. Questa scoperta eccitante lo stimola ad osservare il fatto che i suoi disegni assomigliano agli oggetti che vede nella realtà e questa nuova consapevolezza che lo emoziona molto, costituisce la prima intenzione di rappresentare qualcosa e dare un nome a quello che viene disegnato sul foglio.

 

Alcune attività del bambino osservate nei primi tre anni di vita sembrano rappresentare un trait d'union tra gioco e disegno: a volte accade che nello scarabocchiare il bambino accompagni l'attività grafica con azioni (per esempio riproducendo il rumore del treno o saltellando sulla sedia come un coniglietto) o con le narrazioni.

Intorno ai due anni nel gioco di finzione il bambino usa gli scarabocchi al pari di altri oggetti: così come una scatola di liquerizie può diventare un'astronave, allo stesso modo dei segni su un foglio possono essere usati come un giocattolo.

 

Cosa spinge un bambino a disegnare?  

A volte i bambini disegnano perchè così facendo scaricano quell' energia che caratterizza la loro voglia ed il bisogno di muoversi per conoscere il proprio ambiente, familiarizzare con gli spazi in cui vivono.

Altre volte, invece, disegnano per passare il tempo.

In altre occasioni, i bambini sembrano voler sperimentare e perfezionare quelle abilità necessarie per diventare adulti o, ancora, vorrebbero controllare sempre meglio le forme e le modalità realizzate per produrle.

In questi casi il bambino cerca di sperimentare un senso di efficacia personale che deriva dal padroneggiare la matita con cui disegna e quello che raffigura nel foglio.

 

Vedere il proprio bambino disegnare per la prima volta rappresenta un'emozione che i genitori avranno sempre viva nella loro mente e nel cuore.

 

Abbiamo cominciato insieme a voi un viaggio affascinante nel mondo del disegno e delle abilità che il bambino deve sviluppare per rappresentare le cose che lo circondano.

 

Ma quante emozioni si imprimono per magia sul foglio attraverso l'immaginazione del bambino a partire dai tre ai cinque anni?

 

E l'ombra di cui spesso ci parlano questi piccoli disegnatori? il loro amico immaginario? Cosa rappresenta?

 

Nei prossimi mesi ci ritroveremo insieme per parlarne ancora.

 

Dott.ssa Sabrina Di Fulvio

 

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