Musica in fasce
Alla giornata di formazione dal titolo “Giocare Pensare Crescere”, che l’Associazione 05 ha organizzato a Varese lo scorso Novembre, ha partecipato anche Livia Schiavetto, educatrice professionale e insegnante associata AIGAM con un intervento dal titolo: “Insieme…diventiamo musica”.
L’associazione italiana Gordon fa riferimento alla Teoria dell’Apprendimento Musicale, elaborata da Edwin E. Gordon in seguito a lunghi anni di ricerche e osservazioni che descrivono le modalità di apprendimento musicale del bambino a partire dall’età neonatale e si fonda sul presupposto che la musica si possa apprendere secondo processi analoghi a quelli con cui si apprende il linguaggio.
Perché un bambino impara a parlare e lo fa senza che nessuno glielo insegni veramente?
Perché il suo vocabolario aumenta e col tempo il bambino impara a costruire frasi sempre più complesse dal senso compiuto?
Semplicemente perché è immerso nei suoni parlati della lingua madre fin dalla nascita e nel corso del tempo, ascoltando gli adulti parlare intorno a lui o per lui, attraverso tentativi ed imitazioni, il bambino svilupperà un proprio vocabolario parlato.
Secondo Edwin E. Gordon, lo stesso percorso vale per la musica, come ad un bambino piccolo non si insegna a parlare, ma si comunica parlando con lui attraverso un procedimento che valorizza le sue risposte casuali, imitative, intenzionali e i suoi tentativi di comunicazione, lo stesso accade nei corsi di Musicainfasce.
I bambini vengono accompagnati dalla mamma o da un altro adulto di riferimento e accolti in piccolo gruppo in una stanza libera da oggetti, senza distrazioni, in cui possono stare seduti per terra potendosi muovere liberamente.
Durante la lezione esistono momenti diversi, ben precisi, fatti di poche regole, sempre uguali, i saluti iniziali e quelli finali, in cerchio, permettono un’entrata e un’uscita sicure, garantendo un’idea di coesione e di prevedibilità.
Un bambino che ascolta musica è portato a muoversi spontaneamente, “è mosso naturalmente dalla musica” in un movimento libero, di esplorazione e di ascolto corporeo, che è lo stesso tipo di insegnamento che Gordon suggerisce all’insegnante, la quale riprende i movimenti dei bambini per potersi mettere in relazione con loro.
Durante la lezione, attraverso l’uso della voce e del movimento, l’insegnante canta dei brani costruiti su diverse scale e con diversi ritmi così da far conoscere ai bambini musica proveniente da altre culture e non soltanto da quella di riferimento.
I brani sono cantati senza parole, utilizzando pochissime sillabe neutre, in modo che i bambini possano concentrarsi solo sulla musica, sono brevi, per poter mantenere viva l’attenzione, e complessi, in modo da stimolare i bambini ad assorbire la sintassi musicale.
I bambini non vengono forzati a rispondere alla musica, ma vengono semplicemente coinvolti in una comunicazione fondata sulla musica, l’insegnante inizialmente non chiede al bambino di fare qualcosa, ma la fa lui, in prima persona, per il bambino. Canta per lui, si muove per lui, incoraggiando le sue risposte musicali, lo guida verso l’imitazione accurata dei suoni che gli propone, non insegna al bambino, ma lo guida all’apprendimento della musica.
Lo spazio libero, vuoto, dei corsi di Musicainfasce, garantisce la costruzione di una relazione basata sulla musica, sostenuta dal gioco e da pochi oggetti, che diventa un dialogo fatto di suoni, di movimenti e di silenzi.
Non sono la teoria o i nomi delle note ad essere appresi, ma il significato profondo della musica, infatti l’obiettivo di Gordon è sviluppare e potenziare l'audiation, cioè il "pensiero musicale", ciò che ci permette di dare un senso a ciò che ascoltiamo, creando così una società di persone sensibili alla musica, che siano in grado di capirla ed ascoltarla.
Livia Schiavetto
AIGAM - Associazione Italiana Gordon per l'Apprendimento Musicale